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Il radon è un gas radioattivo
naturale. E' incolore e inodore e insapore e reagisce difficilmente con
gli altri composti chimici. E' prodotto dal decadimento radioattivo del
radio, generato a sua volta dal decadimento dell'uranio ed è otto volte
più pesante dell'aria. Paragonato agli altri gas nobili, il radon possiede
il punto di fusione più alto,il punto di ebollizione, temperature critiche
e pressione critica più alti. Il termine radon fu introdotto per la prima volta da Schimt nel 1918 per indicare un elemento con massa atomica 222, cioè il gas associato all'uranio-238. La sua concentrazione viene misurata in becquerel su metro cubo dove un becquerel rappresenta una disintegrazione al secondo. |
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Il radon ha un periodo di dimezzamento di appena 3,8 giorni; gassoso a temperatura ambiente, i suoi prodotti di disintegrazione, anch'essi radioattivi, sono solidi: essi si depositano sulle pareti dei recipienti che contengono i sali di radio, rendendole a loro volta radioattive. |
La normativa italiana (D.Lgs. 26/5/00 N°241) ha
stabilito un livello di riferimento per esposizione al radon negli ambienti
di lavoro di 500 Bq/mc. Per le abitazioni, non esiste in Italia una normativa
specifica. La raccomandazione della Comunità Europea indica 200 Bq/mc per le nuove abitazioni e 400 Bq/mc per quelle esistenti, oltre i quali è opportuno intraprendere azioni di rimedio. |
Il radon rappresenta la seconda causa di morte per tumore ai polmoni
dopo il fumo di sigaretta. La pericolosità del radon è dovuta alle sue peculiarità chimico-fisiche. Il radon è un gas che a differenza di radio e uranio ha un estrema mobilità e penetra facilmente all'interno dei polmoni e qui agisce con la sua azione degenerativa. |
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Nei polmoni le particelle alfa
delle radiazioni che si liberano in seguito al decadimento possono danneggiare
il DNA e RNA delle cellule portando alla formazione di tumori. I fumatori sono i soggetti più a rischio in quanto esiste un effetto sinergico tra il fumo di sigaretta e la presenza del radon. Per prevenire il rischio di contrarre malattie sono state fissati livelli di riferimento per le abitazioni e per l'ambiente di lavoro, al di sotto dei quali il rischio si ritiene accettabile, anche se per le sostanze radioattive il rischio non potrà mai essere ridotto a zero. |
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Dalla conoscenza della caratteristiche
geologiche e dei suoli di un'area e' possibile risalire allla potenziale
presenza di Radon nelle abitazioni: 1. Rocce ricche di Uranio e Thorio nei suoli dell'area 2. Elevata permeabilita' dei suoli 3. Suoli ben drenati o asciutti durante lunghi periodi dell'anno 4. Presenza di profonde fratture di trazione nei mesi estivi 5. Collocazione di pendio o versante 6. Sottili coltri di copertura sulle rocce superficiali 7. Basamento roccioso fratturato 8. Basamento roccioso ricco di cavita' e caverne anche carsiche 9. Elevati livelli di Radon che sono noti in abitazioni vicine. (da GEOEX S.a.S - RM) |
Il radon è moderatamente solubile in acqua e viene assorbito
quando essa entra in contatto con sabbia, rocce e terreno
contenenti radon. Il radon penetra negli edifici attraverso le crepe al contatto diretto con il sottosuolo, attraverso le tubature e le giunture dei muri. Quanto maggiore è la permeabilità del suolo e quanto maggiore sarà la concentrazione di radon liberata all'aria aperta. Anche gli agenti atmosferici come vento e temperatura diversa tra interno ed esterno della casa, rendono la pressione atmosferica all'interno dell'edificio più bassa di quella del sottosuolo favorendo l'entrata del gas dentro l'edificio. |
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MISURA DI TIPO PASSIVO: |
- assorbimento con canestri di carbone attivo, posizionato per
circa un mese nell'ambiente da monitorare: i carboni vengono quindi analizzati
in spettrometria gamma con rivelatore a scintillazione (cristalli NaI),
ottenendo un risultato di concentrazione, anche per valori < 20 Bq/mc;
i campionatori sono spesso influenzati dalle condizioni ambientali (Temperatura e umidità). |
canister a carbone attivo
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- rivelatori a tracce nucleari di tipo MRCR-39: sono basati su una resina di derivazione ottica denominata Columbia Resins 39, dotati di un codice di identificazione e sono trattati in modo antistatico dal produttore. La camera di diffusione e filtro è un contenitore di plastica di dimensioni 4.5 cm x 2.5 cm. Il contenitore ha forma cilindrica e possiede un tappo di chiusura; la fessura esistente tra tappo e contenitore (20-30 micrometri) è tale per cui è possibile l’ingresso, al suo interno, del solo gas radon. | ||
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- assorbimento di ioni emessi su disco di
teflon (elettrete), con variazione di potenziale in modo proporzionale
alla concentrazione ambientale; influenzato da campi magnetici locali,
non distingue tra radiazioni gamma e alfa. I dosimetri Radon RadonAlpha sono misuratori di tracce alfa che registrano il contenuto di radioattivita' alfa presente in locali, stanze, ambienti, pozzi e costruzioni di ogni genere. Essi sono basati su pellicola Kodak LR-115 SSNT (Solid State Nuclear Track). La pellicola LR 115, ben nota nel mondo scientifico ha un coating di speciale nitrocellulosa da 12 micron su una base di poliestere da 100 micron. |
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I rilevatori RadonAlpha sono definiti passivi, in
quanto non hanno bisogno di essere alimentati elettricamente. Le pellicole Dosi-Film contenute nei Radonalpha vengono analizzate presso il laboratorio Europeo di Lognes che assicura i piu' alti standard di misura oggi disponibili nel mondo. |
MISURA DI TIPO ATTIVO: | |
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Rilevatori attivi sono costituiti da strumenti
dotati di un particolare sensore Geiger sensibile prevalentemente alla
radiazione alfa. I risultati sono piu' attendibili ma il costo per l'analisi
e' piu' elevato. Vanno usati per determinazioni accurate in genere laddove i rivelatori passivi hanno determinato concentrazioni preoccupanti di Radon. Esistono analizzatori che individuano, sulla base delle energie rilasciate durate il processo di decadimento, la presenza dei prodotti figli come ad esempio il Sun 1027 |
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materiale di campionamento
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monitoraggio continuo di Radon
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immagine scanner
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scanner di radon
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Una volta misurato lo stato di inquinamento, se esso supera 200 Bq/mc è necessario bonificare l'ambiente, riducendo l'ingresso di RADON nella abitazione e intervenendo, con ditte specializzate, per la rimozione eventuale delle cause. |
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SISTEMI DI INTERVENTO |
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