UN PO' DI STORIA |
1928 |
abbandono di NH3
come liquido refrigerante a favore dei clorofluorocarburi (CFC), stabili inerti e non
tossici; |
anni '50 |
inizia lo sfruttamento
intensivo dei CFC (usi: frigo,condizionatori,solventi,schiume
sintetiche,aerosol,antincendio); |
anni '50 |
Dobson segnala strane
variazioni di O3 (forse per cause naturali); |
anni '70 |
studi sull'influenza di
NO e Cl stratosferici sulla demolizione di O3:prime teorie; |
1978 |
primi dati del satellite
Nimbus; |
1984 |
in Antartide:anomala
diminuzione dello strato di O3 nella primavera australe, confermata fino all'
'86; |
1987 |
protocollo di Montreal
(ONU): bando ai CFC, riduzione della produzione al 50% entro il 2000; |
1990 |
Londra: blocco
totale produzione CFC entro il 2000; |
dal '79 al
'91 |
O3
diminuisce nelle zone temperate del 3 - 5% e nelle zone polari del 6 - 8%; |
1992 |
buco di O3
sul Polo Nord;Copenaghen: riduzione uso CFC al 75% rispetto all '86, dal '94, e blocco
totale nel '96; |
1993 |
diminuzione di O3
su Europa Canada Russia del 10% ; |
1995 |
premio Nobel a Crutzen,
Molina, Rowland sugli studi sul meccanismo di distruzione di O3 (teorie
del '73); |
1999 |
sembra che la
distruzione di O3 si sia fermata: si ipotizza una riparazione totale dello
strato entro il 2050; |
DESCRIZIONE DEL CICLO
DELL'OZONO
Per renderci conto di quello che avviene nell'alta
atmosfera, tra i 15 e i 40 Km di altezza, dobbiamo considerare i complessi equilibri che
coinvolgono due gas importanti per la vita sulla terra: O2 e O3; il
disegno accanto presenta uno schema approssimato delle reazioni più importanti che li
coinvolgono.
Nel primo ciclo si vedono le reazioni che portano all'equilibrio fra O2 e O3
con l'intervento delle radiazioni solari di lunghezza d'onda inferiori a 240 nm. Quindi l'
O3 si forma e si distrugge continuamente, anche se in modo diverso a seconda
delle stagioni e della radiazione solare, e inoltre diffonde fino a quote molto più
basse trasportato dai moti verticali dell'aria.
L'equilibrio di questo ciclo viene turbato dalla presenza di CFC (clorofluorocarburi),
provenienti dalle attività umane, da alcuni gas come CH4 e in generale dai
composti degli alogeni, provenienti anche da fonti naturali come i vulcani. |
Le reazioni descritte nello schema semplificato, che
avvengono sempre con l'intervento della radiazione solare, portano al consumo di
ozono stratosferico con produzione di ossigeno e rientro nel ciclo distruttivo di radicali
di Cloro.
Il fenomeno si presenta più accentuato e più rapido sui poli, in particolare
sull'Antartide dove per la prima volta è stato scoperto (dal '77 all '84 si è avuta una
diminuzione del 40%), a causa della circolazione atmosferica e della presenza di nubi
stratosferiche polari: queste nubi in inverno, a seguito delle basse temperature,
funzionano da concentratori di composti attivi del cloro e dell'azoto, mentre in
primavera, con l'innalzamento di temperatura e una maggiore irradiazione solare,
rilasciano tali composti con la formazione dei radicali distruttori di ozono.
La concentrazione di O3 e la possibilità di assorbire radiazione
U.V. quindi diminuisce, con effetti pericolosi per la vita umana, dando origine al
fenomeno definito "buco dell' ozono".Questo fenomeno è presente anche a diverse
latitudini, specialmente su zone densamente popolate, anche se con intensità per il
momento minore. |
EFFETTI SULL'UOMO E
L'AMBIENTE
La diminuzione dello strato di O3 favorisce il passaggio dei raggi U.V. a più
alta energia fino alla superficie terrestre con dannosi effetti:
1) aumento del rischio di eritemi solari, un invecchiamento precoce della pelle, fenomeni
cancerosi;
2) danni agli occhi, cataratta, ecc...;
3) abbassamento delle difese immunitarie;
4) diminuzione della fotosintesi, della crescita e produzione di vegetali, alghe e
plancton.
RIMEDI
a) eliminazione dei gas demolitori di O3, quali Cl CH4 NO CFC ...;
b) sistemi di protezione individuali.
(IMMAGINE ANIMATA)
Annotazione: l'immagine animata di
inizio pagina (dati dal 10/'80 al 10/'91) e quella in grande provengono dal
satellite TOMS (total ozone mapping spectrometer) e sono state prese dall
"Osservatorio Ambientale" dell' ITI, per concessione del Dott.Carver - Cambridge
Univ.- |