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LE EMISSIONI DELLE CENTRALI TERMOELETTRICHE |
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Le centrali termoelettriche sono trasformatrici di energia.
Obbedendo al principio secondo il quale l’energia non si crea e non si distrugge, ma
si trasforma, essa trasforma l’energia chimica contenuta nei combustibili fossili in
energia elettrica.Le centrali termoelettriche possono essere alimentate da carbone, da
olio pesante o da metano, dalla loro alimentazione dipendono anche le relative emissioni.
EMISSIONI
Il 98% delle emissioni gassose, esclusa l’acqua e la CO2
provenienti dalla combustione di combustibili fossili, sono costituite da ossidi di Azoto
e di Zolfo, i primi provenienti dall’ossidazione dell’Azoto dell’aria e di
composti azotati dei combustibili, ed i secondi dall’ossidazione dello Zolfo del
combustibile. In conclusione si può affermare che le emissioni delle centrali
termoelettriche sono: NOx (NO2), SOX (SO2),
CO2, H2O, O2 e CENERI (polveri).
OSSIDI DI AZOTO
COMBUSTIBILE |
EMISSIONE NO2 |
CONCENTRAZIONE FUMI (ppm) |
CARBONE |
8 |
200-300 |
OLIO PESANTE |
11-12 |
400-500 |
La formazione di ossidi di Azoto è
localizzata nelle zone della fiamma a più alta temperatura. Le fonti dalle quali essi
derivano sono tre:combustibile, aria comburente, radicali di idrocarburi. Gli ossidi di
Azoto sono presenti nei fumi in concentrazioni di circa 200-300 ppm per le centrali ad
olio combustibile denso, e a 400-500 ppm per le nuove centrali a carbone.
Sul bimestrale del mese di Gennaio 1997, pubblicato dall’ENEA, si afferma che
il 17% delle emissioni di NO2 in atmosfera sono dovute a centrali
termoelettriche.
OSSIDI
DI ZOLFO
I carboni fossili usati in
Italia per la produzione di energia elettrica contengono fino al1% di Zolfo. Poiché per
una potenza di 1 MW occorre bruciare circa 8 tonnellate/giorno di carbone, si produce di
conseguenza circa 0.15 tonnellate/giorno di SO2. Questa sostanza si trova alla
concentrazione di circa 2g/Nm3 di gas di scarico della centrale insieme agli
ossidi di Azoto, anidride carbonica, vapore d’acqua, ossigeno e polveri. L’SO2
nell’atmosfera può trasformarsi in SO3 e quindi in H2SO4
per l’effetto della luce e di catalizzatori dispersi nell’aria, così come
l’ipoazotide formata insieme all’SO2 può ossidare questa a SO3.
Sul bimestrale del mese di Gennaio 1997, pubblicato dall’ENEA, si afferma che le
principali forme antropiche che emettono SO2 in atmosfera sono le centrali
termoelettriche. Secondo i dati pubblicati su questa rivista, il 17% delle emissioni
totali di SO2 sono proprio dovute a questo tipo di centrali sia che brucino
carbone o olio combustibile.
Attualmente con i sistemi più avanzati di depurazione l'emissione di SO2
risulta inferiore a 50 - 100 mg/Nm3.
POLVERI
Insieme alle sostanze gassose, i fumi delle
centrali trasportano sostanze solide, le ceneri volanti, la cui concentrazione in
condizioni di esercizio varia da 20 a 100 mg/m3 con i valori minimi per l'olio
e massimi per il carbone. Le ceneri provenienti da olio contengono una frazione solubile
in acqua costituita principalmente da solfati ed una insolubile costituita da Carbonio e
ossidi metallici. La composizione è naturalmente molto variabile in funzione della
composizione del combustibile. Sono comunemente presenti: C, Mg, Ni e Vanadio sia sotto
forma di anidride che di solfato. Le ceneri di carbone sono sostanzialmente dei silicati
amorfi di Fe, Al, Ca e contengono soprattutto Na, K, Mg, Ti ed in concentrazioni ancora
più basse anche: Ba, Mn, Ni, Cr, Co, Cu, Zn, B, As, Sb, Mo, Cd, Sr, Pb, Se, F, e Hg. Nel
centro industriale di Portoresme, alle porte di Cagliari, è stato stimato nel 1996 che
sono state emesse nell’aria, dalle centrali termoelettriche della zona, 360000
tonnellate l’anno di ceneri.
Attualmente con i sistemi più avanzati di depurazione l'emissione di polveri
risulta inferiore a 5 - 10 mg/Nm3.