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IRRIGAZIONE |
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Per quanto riguarda la disponibilità idrica, possiamo
dire che circa il 90% della olivocoltura mondiale è situata nell'ambiente
mediterraneo. Quest'area si caratterizza per una piovosità media annua
spesso inferiore a 400 mm, per un periodo autunno-inverno durante il quale
gli oliveti ricevono circa il 70% dell'acqua e per un'estate estremamente
asciutta, per cui, in genere, il "deficit" idrico rappresenta uno dei
principali fattori ambientali che limitano la produttività.
L'olivo è in grado di sopravvivere anche in ambienti aridi, tuttavia in particolari momenti del suo ciclo vegetativo è importante che disponga di un apporto idrico sufficiente, soprattutto in primavera (fioritura e allegagione) e in estate (ingrossamento del frutto e indurimento del nocciolo). |
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CONCIMAZIONE | ![]() |
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Con la pratica della concimazione si
intende conservare la naturale fertilità del terreno restituendo quanto
è stato asportato dalle colture durante il processo produttivo. La nutrizione
di una pianta dipende dalla capacità di assimilare gli elementi presenti
in soluzione nel suolo (molto importante per l'olivo è l'azione dell'azoto,
del fosforo e del potassio, in quantità in rapporto ottimali 3/1/2).
Si può infine osservare che, anche per l'olivo, la concimazione permette
di conservare e migliorare la capacità produttiva della pianta, inoltre
permette la produzione ogni anno, invece che ad anni alterni come di consueto.
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La concimazione primaverile
fornisce all'olivo le sostanze ed i minerali necessari al processo di
germogliazione rettificando il rapporto di quelli contenuti nel terreno
o integrandoli se presenti in quantità insufficiente. E' stato stimato
che 1 quintale di olive asporta mediamente dal suolo 900 g. di azoto,
200 g. di anidride fosforica e 100 g. di potassio. Epoca, qualità e quantità
del concime dipendono dal terreno, dall'esposizione e da molte altre variabili.
Antico e positivo è l'uso dei concimi organici (letame, sovescio di leguminose ecc.) che possono fornire azoto, fosforo, potassio e molti altri microelementi, migliorando contemporaneamente le proprietà fisiche del suolo, la permeabilità, ecc.; i concimi chimici più usati sono perfosfato, solfato ammonico e urea. |
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AZOTO
L'azoto si ripercuote direttamente sullo sviluppo della pianta e sulla capacità produttiva. Concimazioni ricche di azoto esaltano la crescita vegetativa della pianta, aumentando la percentuale di gemme differenziate e a fiore e l'allegagione e ritardano la maturazione dei frutti. Nello stesso tempo contribuiscono ad allungare il ciclo vegetativo stagionale ed a rendere i tessuti più "succulenti", ma gli eccessi di tale nutriente riducono la consistenza della polpa della drupa rendendola più recettiva alle malattie |
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FOSFORO
Il fosforo, invece, interviene nella divisione cellulare e nello sviluppo dei tessuti meristematici; favorisce la crescita della radici ed anticipa la maturazione dei frutti. |
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POTASSIO Il potassio riveste un ruolo determinante per la maturazione delle olive ed inoltre favorisce la formazione di pareti cellulari più solide. |
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BORO
La carenza di boro: nei terreni calcarei questo microelemento può essere reso indispensabile per le piante Determinando riduzioni di produzione talora anche gravi. La borocarenza o leptonecrosi è un'alterazione che si manifesta sulla vegetazione ed è dovuta alla insufficienza o alla mancanza di boro nella pianta (elemento secondario ma indispensabile per le colture). Fin dal mese di maggio, sui rami esposti esteriormente della chioma, si manifestano degli apici con vegetazione a fastella, internodi corti, foglie irregolari, biforcute od arcuate, allegagione ridotta e produzione scarsa. Nel periodo estivo, anche a causa della siccità, i sintomi si aggravano (la siccità del terreno provoca la mancanza dell'assorbimento del boro); molti rametti cominciano a perdere le foglie e si disseccano cominciando dall'estremità, mentre i rami di 2-3 o più anni cominciano ad imbrunire a causa della morte delle cellule. Cura: in genere nei terreni il boro è sufficiente per le esigenze nutritive dell'olivo, ma talvolta è necessario aggiungere del boro e lo si può fare nei seguenti modi: - al terreno: ogni 2-3 anni, ma con effetto piuttosto lento, in febbraio- marzo, usando borato sodico (Borax,ecc.) interrandolo con i concimi chimici ed al letame ad una profondità di 10-15cm. - sulla vegetazione: per due volte all'anno (una prima la fioritura ed una dopo) usando prodotti a base di boro solubili in acqua (Boro 10, Solubor, ecc). Nei casi di grave borocarenza, sarà necessario distribuire il microelemento carente sia sul terreno sia sulla chioma intervenendo sulle foglie. |
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