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1) IMPIANTO AQUATEC-OLIVIA
depurazione e recupero di reflui oleari |
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Gli scarti risultanti dalla lavorazione delle olive
rappresentano un problema ambientale per l’area mediterranea; eppure l’acqua
di scarico depurata può essere riutilizzata per l’irrigazione dei terreni
agricoli. Tramite il procedimento AquatecOlivia è possibile trattare acque
reflue ed altri residui organici risultanti dalla lavorazione di prodotti
agro alimentari, producendo gas biologico e prodotti fertilizzanti di
alta qualità .
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In occasione della Fiera del Levante di Bari, l’11 Settembre 2002, è
stato presentato questo impianto sperimentale di smaltimento basato sulla
tecnologia AquatecOlivia per il trattamento ed il riutilizzo dei residui
risultanti dalla lavorazione delle olive, impianto realizzato a Creta
nell’ambito del programma comunitario europeo LIFE nel 1999. |
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CARATTERISTICHE DIFFERENTI DELLE ACQUE
DI SCARICO DI UNA INDUSTRIA OLEARIA, PRIMA DURANTE E DOPO IL TRATTAMENTO
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IMPIANTO PILOTA AQUATECOLIVIA
A CRETA |
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Separazione preliminare della frazione sedimentabile delle acque reflue, ricca di potassio, che opportunamente trattata produce 40/60 Kg fertilizzante per m3 di refluo |
DATI TECNICI DELL'IMPIANTO PILOTA realizzato a Creta | |||
CAPACITA' DI TRATTAMENTO | 2.000 m3 di reflui all'anno (funzionamento 5 mesi all'anno) | TEMPERATURA DI ESERCIZIO | 25/.30°C 1° stadio
fermentatore 36°C 2° stadio fermentatore |
VOLUME DEL REATTORE | 2 x 100 m3 | PRODUZIONE BIOGAS | 100- 150 m3/d |
SERBATOIO ACQUE REFLUE | 600 m3 | UTILIZZAZIONE BIOGAS | 47 kW Biogas CALDAIA |
RESIDUI SOLIDI | 60 -70 kgTS/d | ||
PARAMETRI CHIMICI | |||
REFLUI ENTRANTI | 50...80 g/l COD | RESA DI PURIFICAZIONE | circa 95% |
REFLUI SCARICATI | 3...4 g/l COD |
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2) IMPIANTO ECOTECNICA - depurazione di reflui oleari |
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CARATTERISTICHE DELL'IMPIANTO
(da Ecotecnica impianti) |
ABITANTI EQUIVALENTI
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40000 |
PORTATA AQ.VEGETAZIONE
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60000 litri/die | |
BOD medio
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35000 mg/litro | |
COD medio
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72000 mg/litro | |
pH
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4,8 | |
POLIFENOLI TOTALI
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330 mg/litro |
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3) COMPOSTAGGIO DELLE ACQUE
DI VEGETAZIONE
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Lo smaltimento delle acque di vegetazione sta diventando un
problema sempre più grande, soprattutto per frantoi medio-piccoli, a causa
di quattro fattori fondamentali: 1. La natura altamente inquinante dello scarto oleario; 2. La scarsa trattabilità con sistemi tradizionali biologici; 3. L'elevata produzione in certi periodi dell'anno per frantoi i cui serbatoi di stoccaggio sono insufficienti; 4. Le fermentazioni che avvengono all'interno dei serbatoi di raccolta, che comportano il rilascio di sostanze maleodoranti. Questi problemi portano i piccoli frantoi ad intraprendere uno spargimento dei reflui su terreni spesso inpraticabili o su colture con esigenze idriche non necessarie per far fronte all'insufficienza dei dispositivi di stoccaggio. |
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Sono stati presi in considerazione vari metodi
fisici, fisico-chimici e biologici i quali talvolta funzionanti, ma sempre
costosi servono per la riduzione del volume. Il processo biologico anaerobico principale è la codigestione con fanghi di depurazione. Anche se costoso è stato proposto un processo costituito da una prima fase aerobica sulla quale agiscono funghi filamentosi che degradano la componente polifenolica, e da una fase anaerobica. Non essendo possibile applicare questi sistemi a quasi tutti i frantoi si è proposto un trattamento alle acque di vegetazione che consiste nella combinazione del residuo oleario con residui ligno-cellulosici in rapporto di 3:1 e nella successiva ossidazione tipica del compostaggio. I primi esperimenti con questo tipo di processo effettuati su acque di vegetazione e sanse controllavano la stabilizzazione in cumuli statici areati con controllo di temperatura. Una volta stabilita la possibilità di utilizzare questo metodo la ricerca si è spostata all'accorciamento dei tempi (3/6 mesi). Il supporto applicato alle acque di vegetazione, costituito da legno tenero come il pioppo e tiglio, deve essere compatibile con gli scambi gassosi delle reazioni biologiche; dopo massimo otto ore la miscela viene trasferita in impianti di compostaggio a bioreattoriaperti. Questo tipo di processo permette il trattamento di matrici organiche anche ad elevata umidità per l'ottenimento di compost di qualità. Il processo che permette questo tipo di trattamento è detto " trincea dinamica areata": l'apporto di ossigeno è garantito dalla combinazione della biomassa mescolata con l'insufflamento aria; il bioreattore è cosituito da corsie o vasche aperte provviste di macchina rivoltatrice e fresatrice. La macchina rivoltatrice serve non solo all'insufflamento dell'aria, ma anche al rivoltamento della biomassa per garantire una reazione omogenea; l'insufflamento forzato di aria scatta automaticamente quando la biomassa raggiunge i 55°C. Dopo la fase di stabilizzazione di cinque settimane la miscela è sottoposta ad un ulteriore fase di maturazione che dura tre settimane su cumulo statico su pavimentazione. |
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Questo tipo di processo deve presentare controlli su vari parametri ta i quali la temperatura, l'umidità, il pH e la fitotossicità. La resa in compost è circa del 60% e questo tipo di processo fornisce un prodotto al 35% di umidità; il prezzo è di circa cinquanta euro per metro cubo, mentre quello per il recupero del compoost venduto è di circa ventotto euro su metro cubo. Le varie prove di spargimento diretto delle acque di vegetazione hanno portato a verificare una assenza di benefici per le coltivazioni o addirittura tossicità per il pH acido e per l'elevata presenze di plifenoli; le acque di vegetazione hanno invece un effetto benefico sui lieviti. Ci sono stati invece riscontri molto positivi riguardanti lo spargimento del compost su territorio in quanto il compost derivante da trattamenti come quello descritto in precedenza hanno effetti benefici sulla biofertilità del terreno. |
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