CAMPIONARE IL BENZENE
La liberazione del benzene (ma anche toluene etilbenzene e xilene) nell'atmosfera in forma di vapore è per la maggior parte riferibile alle emissioni veicolari, mentre la quota restante, circa il 15 - 20%, si libera nell'ambiente per fenomeni di evaporazione (operazioni di rifornimento di carburante, ecc.).
Il limite occupazionale è di 3,25 mg/m3, quello ambientale di qualità dell'aria è di 10 µg/m3 (limite in Europa, che verrà abbassato a 5 µg/m3 dal 2007).
Nel fumo di tabacco il benzene è presente in concentrazioni molto superiori a quelle misurabili nelle aree urbane, si stima che la quantità assorbita durante l'inalazione del fumo di una sigaretta sia di circa 30 µg, quindi per un fumatore medio di circa 20 sigarette l'inalazione giornaliera di benzene sia di circa 600 µg mentre nei soggetti non fumatori la quantità assorbita risulta essere fra valori compresi tra 10 e 200 µg, in funzione anche dell'area di residenza.
L'assorbimento per inalazione è rapido, con una ritenzione del 50 - 60% della quantità respirata.
Una piccola quantità, 0.07 - 0.20% è escreta con le urine in forma non modificata.
La quota residua viene metabolizzata a livello del fegato; qui il benzene subisce una idrossilazione e si trasforma in benzene glicole, quindi attraverso l'apertura dell'anello aromatico passa a trans,trans muconaldeide e infine ad acido trans,trans muconico .Un'altra via metabolica è la coniugazione con glutatione e succesiva trasformazione in acido L- fenilmercapturico. Ricordiamo che tra i vari indicatori biologici oltre al dosaggio del benzene tal quale sono considerati anche l'acido trans,trans muconico e l'acido L-fenilmercapturico.
Il benzene ha effetti cancerogeni, e non esiste una soglia di salvezza al di sotto della quale non ci siano effetti: qualunque dose con tempi di esposizione più o meno lunghi può causare un tumore. La cancerogenicità del benzene è messa in relazione a incrementi del rischio di leucemia acuta e cronica. Il cancro indotto dall'esposizione ad agenti tumorali, come il benzene, generalmente ha dei tempi di latenza di 15 o 30 anni. Si deve però tenere presente che esiste una relazione dose-effetto, nel senso che esposizioni a dosi sempre più alte aumentano sempre più la probabilità di sviluppare un tumore. Ci sono studi (Bens) che ipotizzano effetti negativi sulla salute (leucemie) anche per esposizione a basse concentrazioni per lungo tempo.
Le centraline di monitoraggio ambientale cittadino non lo misurano, lo stimano in base a misure di CO (relazioni tra CO e benzene): da quì la necessità di un monitoraggio diretto per conoscere l'esposizione della popolazione (misura personale con radiello).
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VALORI LIMITE DI RIFERIMENTO
DEL BENZENE DEL TOLUENE
E DEGLI XILENI

I valori limite di riferimento per i lavoratori, normalmente presi in considerazione in Italia quando manca una legislazione specifica, sono quelli dell’ACGIH (American Conference of Governmental Industrial Hygienist).
Questi valori limite di soglia o TLV (Threshold Limit Values) si dividono in:
- TLV-TWA (valori limite di soglia – media ponderata nel tempo) che indica il limite, riferito a 40 ore settimanali, al quale si ritiene che quasi tutti i lavoratori possono essere ripetutamente esposti senza effetti negativi.
- TLV-STEL (valori limite di soglia – limite per breve tempo di esposizione) che indica il limite, riferito ad un periodo di 15 minuti, al quale si ritiene che i lavoratori possono essere esposti senza effetti negativi acuti.

I limiti ACGIH per il 2003 sono i seguenti:
BENZENE - TLV-TWA 1,6 mg/m3 (A1) TLV-C 8 mg/m3 (A1)
TOLUENE - TLV-TWA 188 mg/m3 (A4)
XILENI (o-, m-, p-) - TLV-TWA 434 mg/m3 (A4) TLV-C 543 mg/m3 (A4)

Le note (A) indicano la categoria di carcinogenicità:
A1: Carcinogeno riconosciuto per l’uomo. L’agente è risultato carcinogeno per l’uomo sulla base di studi epidemiologici o di evidenza clinica convincente in esposti umani.
A4: Non classificabile come carcinogeno. Attualmente non esistono dati per classificare l’agente per quanto riguarda la cancerogenicità per l’uomo e/o gli animali.
I limiti per la popolazione all’esposizione a benzene sono riportati nel DM 25/11/1994, dove si indicano i seguenti obbiettivi di qualità (come valore annuale dato dalla media mobile dei valori giornalieri):
dal 01/01/1999 10 µg/m3, dal 2007 al 2010 sono di 5 µg/m3.
Bisogna fare attenzione che i parametri per i lavoratori si riferiscono a turni di lavoro di 8 ore mentre quelli per la popolazione sono medie di concentrazioni giornaliere di 24 ore. Quindi il confronto con i limiti per la popolazione è solamente indicativo: dato che le misurazioni considerano il periodo giornaliero più critico (dalle ore 7.30 alle 19.00), volendo fare una media sulle concentrazioni giornaliere di 24 ore, si avrebbero dei valori inferiori.

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