CANZONE DELL ' INNOCENZA
LO SPAZZACAMINO |
Quando mia madre morì ero molto giovane, |
E lì vicino arrivò un Angelo con una chiave
luminosa, |
Il racconto parla dello sfruttamento dei bambini che erano costretti a lavorare come spazzacamini e a vivere nello sporco con l'unico sogno di essere liberi. Gli spazzacamini erano bambini di famiglie molto povere che venivano venduti per pochi soldi ad un padrone. Lui sfruttava i giovani bambini ( che avevano sei o sette anni ) perché erano piccoli e potevano arrampicarsi con facilita negli stretti comignoli per pulirli. La fuliggine raccolta era messa in un sacco dove i bambini dormivano perché erano senza casa. Questo lavoro era molto pericoloso perché i bambini, essendo spesso nudi per entrare più facilmente nei camini, rimanevano feriti, o rischiavano di rimanere soffocati quando c'era un fuoco acceso che ancora ardeva. Qualche volta il padrone bloccava degli spilli nei piedi dei bambini quando si stavano arrampicando, perché sentendo dolore i bambini si arrampicavano più velocemente. I bambini avevano anche la testa completamente rasata dai capelli e presto diventavano neri per colpa della cenere. |
COMMENTO
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Nella prima strofa è presente il tema dello sfruttamento minorile, l'atteggiamento
del fanciullo protagonista è rassegnato. Nella seconda strofa il protagonista
è confortato dal suo amico di lavoro, un piccolo bambino, che è sconsolato
perché non ha più i suoi lunghi "capelli biondi". Nella terza strofa si
nota un simbolo molto duro e significativo: il sogno della presenza delle
bare nere che rappresenta l'oppressione psicologica del lavoro; il nero
delle bare rappresenta la morte, la sporcizia e il senso di chiusura. Nella quarta strofa è evidenziata la liberazione dei bambini, da un Angelo in questa strofa noi abbiamo una metafora: i bambini sono liberi dallo sporco e si lavano in fresche e chiare acque e corrono felici lungo un verde prato. Qui noi deduciamo un contrasto di colori: il nero della sporcizia e il verde del prato della rassicurazione. Nella quinta strofa l'Angelo rassicura gli spazzacamini, invitandoli ad accettare il loro lavoro con rassegnazione cosi avranno "Dio come padre". Nell'ultima strofa noi assistiamo al risveglio dei bambini, che confortati dal sogno, si svegliano e si alzano più sollevati e iniziano la giornata lavorando in armonia pensando che finito il loro dovere saranno liberi di sognare. |
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