William Blake

SPAZZACAMINO

 

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Mary Poppins

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CANZONE DELL ' INNOCENZA
LO SPAZZACAMINO

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Quando mia madre morì ero molto giovane,
e mio padre mi vendette quando ancora la mia lingua
poteva a malapena piangere "weep!'weep!'weep!"
Così spazzo i tuoi camini e dormo, nella fuliggine.

C'era il piccolo Tom Dacre, che piangeva quando la sua testa,
che era ricciuta come il dorso di un agnello fu rasata. Così io dissi
"Zitto Tom! Non ti preoccupare, perché quando la tua testa sarà rasata
ti renderai conto che la fuliggine non potrà rovinare i tuoi capelli chiari".

Così era quieto e proprio quella notte,
appena Tom si addormentò, ebbe una tale visione!
Mille spazzacamini, Dick, Joe, Ned e Jack,
erano tutti chiusi nelle bare nere.

E lì vicino arrivò un Angelo con una chiave luminosa,
ed aprì le bare e liberò tutti,
e poi giù da un pendio verde e pianeggiante essi correvano ridendo,
e si lavavano al fiume splendevano al sole.

Poi nudi e bianchi, abbandonate tutte le loro borse,
si sollevano sopra le nuvole e giocano nel vento,
e l'Angelo disse a Tom: "Se tu sarai un buon ragazzino,
avrai Dio per padre e sarai sempre contento".

E così Tom si svegliò; e noi ci alzammo al buio,
e prendemmo le nostre borse e spazzole per lavorare:
sebbene la mattina fosse fresca Tom era felice e caldo; Così se tutti compiono il proprio dovere non avran nulla da temere.

INTRODUZIONE
Il racconto parla dello sfruttamento dei bambini che erano costretti a lavorare come spazzacamini e a vivere nello sporco con l'unico sogno di essere liberi. Gli spazzacamini erano bambini di famiglie molto povere che venivano venduti per pochi soldi ad un padrone. Lui sfruttava i giovani bambini ( che avevano sei o sette anni ) perché erano piccoli e potevano arrampicarsi con facilita negli stretti comignoli per pulirli. La fuliggine raccolta era messa in un sacco dove i bambini dormivano perché erano senza casa. Questo lavoro era molto pericoloso perché i bambini, essendo spesso nudi per entrare più facilmente nei camini, rimanevano feriti, o rischiavano di rimanere soffocati quando c'era un fuoco acceso che ancora ardeva. Qualche volta il padrone bloccava degli spilli nei piedi dei bambini quando si stavano arrampicando, perché sentendo dolore i bambini si arrampicavano più velocemente. I bambini avevano anche la testa completamente rasata dai capelli e presto diventavano neri per colpa della cenere.
COMMENTO
Nella prima strofa è presente il tema dello sfruttamento minorile, l'atteggiamento del fanciullo protagonista è rassegnato. Nella seconda strofa il protagonista è confortato dal suo amico di lavoro, un piccolo bambino, che è sconsolato perché non ha più i suoi lunghi "capelli biondi". Nella terza strofa si nota un simbolo molto duro e significativo: il sogno della presenza delle bare nere che rappresenta l'oppressione psicologica del lavoro; il nero delle bare rappresenta la morte, la sporcizia e il senso di chiusura.
Nella quarta strofa è evidenziata la liberazione dei bambini, da un Angelo in questa strofa noi abbiamo una metafora: i bambini sono liberi dallo sporco e si lavano in fresche e chiare acque e corrono felici lungo un verde prato. Qui noi deduciamo un contrasto di colori: il nero della sporcizia e il verde del prato della rassicurazione.
Nella quinta strofa l'Angelo rassicura gli spazzacamini, invitandoli ad accettare il loro lavoro con rassegnazione cosi avranno "Dio come padre".
Nell'ultima strofa noi assistiamo al risveglio dei bambini, che confortati dal sogno, si svegliano e si alzano più sollevati e iniziano la giornata lavorando in armonia pensando che finito il loro dovere saranno liberi di sognare.
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