Il metodo di controllo HACCP, Hazard
analysis critical control point, ovvero analisi dei rischi e controllo dei
punti critici, è entrato in vigore in Italia a partire dal mese di giugno
1998, con un Decreto (D.Lg. n. 155 del 26 maggio 1997) emanato a seguito
della direttiva comunitaria n. 93/43 sull'igiene dei prodotti alimentari
(Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee n. 175 del 19 luglio 1993).
Finalità del metodo di controllo, o di analisi, HACCP è quello della
tutela della salute garantendo sicurezza igiene e qualità
dei prodotti alimentari, quindi viene applicato anche nelle aziende olivicole.
Non esiste un differente grado di applicazione delle norme: sono tenute
all'applicazione tutte le aziende che operano nel settore alimentare e che
prevedano anche una delle seguenti attività: preparazione fabbricazione
confezionamento trasporto somministrazione vendita trasformazione manipolazione
immagazzinamento distribuzione importazione.
Le aziende olivicole sono interessate principalmente nelle fasi della tecnologia
di lavorazione delle olive, dallo stoccaggio all'imbottigliamento dell'olio:
durante queste operazioni di lavorazione la materia prima (l'oliva la pasta
di oliva e l'olio) è esposta a potenziali rischi igienici che possono essere
di natura chimica, fisica e biologica.
Con la metodologia HACCP inizialmente si identificano i potenziali rischi
(analisi dei rischi), e in seguito si effettua il controllo dei punti
critici nel processo di trasformazione.
I principali punti critici sono: le varie fasi di lavorazione (molitura)
delle olive, gli scarti di processo, e in minor misura lo stoccaggio e l'imbottigliamento
dell'olio (contatto dell'olio con l'aria e i materiali, con effetti negativi
sulla qualità dell'olio).
Per gli oli di elevata qualità, come gli extravergini, i processi
di lavorazione presentano maggior numero di punti critici rispetto ad altre
categorie merceologiche. |