Martedì fu un giorno di stessa incessante
fatica. La velocità con cui Joe lavorava conquistò l’ammirazione di Martin.
Joe lavorava come una dozzina di demoni. Lui era modulato come un diapason
da concerto e non c’era mai un momento nel lungo giorno in cui non combattesse
istante per istante. Concentrava se stesso sul lavoro e su come si potesse
guadagnare tempo, facendo notare a Martin che lui faceva in cinque gesti,
ciò che poteva essere fatto in tre, o in tre gesti quello che poteva essere
fatto in due.
"Eliminazione di un movimento inutile" Martin espresse questo concetto
in base a ciò che guardava e metteva in atto. Egli era un buon lavoratore,
svelto e lesto, e aveva sempre un punto d’orgoglio, cioè nessuno avrebbe
fatto qualcosa del suo lavoro per lui o lo avrebbe fatto meglio di lui.
Come risultato egli si concentrava con una analoga unicità di proposito
afferrando avidamente consigli e suggerimenti venuti fuori dal compagno
di lavoro.
Stirava colletti e polsini, togliendo l’amido, fra i due strati di lino,
così che non ci sarebbe stato nessun rigonfiamento al momento della stiratura
e lo faceva ad una velocità tale da provocare l’ammirazione di Joe.
"Io ai tropici e senza vestiti" Martin rise
"E io senza lavoro" Joe rispose serio
"Io non so fare nient’altro se non accuparmi di una lavanderia
"E lo sai fare bene"
"Io ho iniziato nella costa Contra dell’Oakland quando avevo 11 anni e
facevo ruotare lo strizzatoio. Sono passati 18 anni e io non ho mai fatto
nient’altro. Tenere stretto questo lavoro è la cosa più bella che abbia
mai fatto. Ci dovrebbe essere almeno un uomo in più. Noi lavoriamo domani
notte, facciamo sempre correre lo strizzatoio mercoledì notte, su colletti
e polsini."
Martin sistemò la sua sveglia, si avvicinò al tavolo e aprì Fiscke, ma
non finì il primo paragrafo. Le righe si offuscavano e correvano tutte
insieme. La sua testa camminava su e giù colpendosi il capo selvaggiamente
con dei pugni, ma non poteva vincere il torpore del sonno. Aveva il libro
davanti a se, puntellò le sue palpebre con le dita e cadde addormentato
con gli occhi aperti. Allora si arrese e cosciente di ciò che faceva si
tolse il vestito e si mise a letto.
Dormì per sette ore di sonno pesante, si svegliò al suono della sveglia,
sentendo di non ever dormito abbastanza.
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