INQUINANTE CO2 |
1)CARATTERISTICHE DELL'INQUINANTE
La CO2 presente
nellaria può essere definita come componente "normale" (con una
concentrazione intorno a 0.3% in volume): si tratta come un inquinante soltanto se la sua
presenza nellaria è di gran lunga superiore ai valori normali (vedi effetto serra).
Quindi si può definire un inquinante "per quantità". La CO2 diventa
potenzialmente dannosa per la salute a concentrazione maggiore di 5000 ppm per 2-8 ore.
E' circa 1.5 volte più denso dellaria e solubile in acqua; è un composto che gioca
un ruolo centrale in tutti processi biologici, essendo il prodotto di scarto della
respirazione degli animali e delluomo, e un elemento essenziale della sintesi
clorofiliana. Linteresse delle sue emissioni risiede nel fatto che è il principale
fra i gas che producono leffetto serra , essendo il più rilevante in termini
quantitativi , rappresentando quasi la metà del totale, ed ha un tempo medio di
permanenza in atmosfera di 100 anni.La concentrazione di anidride carbonica
nellatmosfera è in continuo aumento da circa 250 anni , la concentrazione attuale
è di 350000 ppm ,e quella prevista per il 2030 è di 400000- 550000 ppm ; la causa
principale di questo aumento è il crescente consumo di combustibili fossili che iniziò
con lavvento della rivoluzione industriale.
2)FONTI E PROCESSI DI EMISSIONE
La
CO2 è generata in buona parte da processi di combustione; infatti , durante la
combustione, il carbonio contenuto nei combustibili si combina con lossigeno
atmosferico producendo calore e anidride carbonica. Se si tiene presente che
ogni giorno vengono bruciati circa 15 milioni di tonnellate di combustibili fossili, ci si
può rendere conto di quanto ossigeno venga sottratto allatmosfera e di quanta CO2
invece venga immessa . Ogni anno per compensare la CO2 prodotta dalle sue
attività , luomo dovrebbe piantare una foresta grande circa 55000 Km2 ;
infatti la vegetazione assorbe lanidride carbonica nellaria tramite il
processo della fotosintesi clorofiliana , e produce ossigeno .
Va ricordato leffetto di
diffusione di tali inquinanti atmosferici che puo determinare zone di pericolosa
concentrazione anche a forte distanza dai luoghi di emissione: tale effetto di diffusione
è generato da movimenti atmosferici, correnti d'aria, ostacoli naturali (montagne), etc.
La CO2 puo' essere generata anche da
fenomeni naturali, e quindi anche da altri tipi di reazioni.Essa è immessa
continuamente nell'aria come prodotto di attività vulcanica, decomposizione della
vegetazione, incendi; oppure, anche da attività umane, come processi industriali,
trasporti, riscaldamento domestico,centrali termiche, smaltimento rifiuti solidi. Il suo
incremento annuo corrisponde a circa 1 ppm. Anche il contenuto di CO2 nell'aria
varia durante il giorno con regolarità , a seconda dell'intensità del processo
fotosintetico attuato dalle piante.
Fino a non molto tempo fa veniva considerato ,
come unico responsabile dellinquinamento di CO2 atmosferico , luso
di combustibili fossili ma attualmente si attribuisce quasi altrettanta colpa alla
distruzione di foreste; ogni anno , infatti, viene distrutta unenorme quantità di
foreste, specialmente nelle aree tropicali , e questa è la causa dell80%
dellemissione di CO2 da parte della biosfera terrestre.Per molto tempo il
regno vegetale è stato considerato solo come un serbatoio perché capace di assorbire CO2
grazie ai processi della fotosintesi ,e solo recentemente è stata rilevata una forte
emissione di biossido di carbonio in conseguenza alle distruzioni forestali. Il 90% del
carbonio totale degli ecosistemi è contenuto nelle foreste che attualmente ricoprono
circa il 32% delle terre emerse, ma la loro superficie è in continua diminuzione
soprattutto nelle zone tropicali dellAfrica , dellAsia , e dellAmerica
latina. Solamente in tempi recenti, accanto allipotesi di una biosfera in espansione
o almeno in equilibrio, è sorto il dubbio che essa stia diminuendo in maniera
preoccupante, e solo nel 1976 si è giunti a valutare che la biosfera terrestre ormai
liberava una quantità di CO2 dello stesso ordine di quella derivante
dalluso di combustibili fossili.
3)EFFETTI SULL'UOMO E
SULL'AMBIENTE
Il CO2
è considerato come uno dei responsabili dellaumento delleffetto
serra:
leffetto serra è causato da alcuni gas presenti nellatmosfera (ozono
troposferico , anidride carbonica, metano, protossido di azoto, clorofluorocarburi) che
assorbono la radiazione infrarossa emessa dalla superficie terrestre irradiata dal sole e
la rimandano verso il basso, alterando il bilancio energetico del pianeta, con
effetti sul clima (incremento di fenomeni meteo estremi, come uragani ecc.), sulla
vegetazione, con la desertificazione e l'alterazione delle precipitazioni (scioglimento di
circa un terzo dell'attuale massa dei ghiacci), con la diffusione di malattie infettive
legate a sbalzi di temperatura: nel corso del prossimo secolo la temperatura della terra
è stimato che aumenterà di circa 1-3,5°C.
Altri effetti sono il contributo dato alle piogge acide
e le azioni aggressive sui materiali da costruzione.
La CO2 ha azione degradante sui materiali
calcarei e silicatici tramite varie reazioni, la cui somma si possono considerare
quelle indicate nel riquadro, che portano alla disgregazione di malte, alla
solubilizzazione del calcare, all'abbassamento (in concorso con gli altri ossidi acidi NOx
e SO2 e umidità) del pH di manufatti cementizi, con conseguente attacco delle
armature metalliche che portano a crepe e distacchi di materiale.
4) LIMITAZIONE DELL'INQUINAMENTO
Risulta molto difficile limitare la produzione di CO2: i paesi
più industrializzati nel 1997 a Kyoto hanno deciso una riduzione di emissioni entro il
2012; (già dal '90 aveva fissato l'obiettivo di stabilizzare le emissioni, entro il 2000,
ai livelli del '90). Ogni paese ha preso un impegno preciso: gli USA per una riduzione del
6,5%, il Giappone del 6%, l'Europa nel suo complesso dell'8% (l'Italia del 6,5%), la
Russia manterranno stabili le emissioni, l'Australia le aumenterà dell'8%. A tre anni da
Kyoto in nessun paese si sono effettuate reali riduzioni di emissioni in settori chiave
come energia e trasporti: l' U.E., nonostante il calo delle emissioni industriali per
merito di tecnologie efficienti, ritiene improbabili miglioramenti nel settore trasporti (
in particolare quello privato) in mancanza di politiche adeguate. Basta pensare che nella
combustione di un litro di carburante una autovettura emette circa 3 Kg di CO2.
Si cerca di limitare la presenza di CO2 dovuta al settore trasporti e
industria cercando di modificare le condizioni di combustione e quindi le emissioni.
Questo tipo di intervento è legato alla modernizzazione del paese: riqualificare il
trasporto ferroviario, realizzare linee metropolitane e tranviarie, ecc..
Altri interventi
possibili per ridurre le emissioni possono essere le azioni e le politiche che consentono
di accoppiare un positivo effetto ambientale con un vantaggio economico per le imprese e
per la collettività: importante è il raggiungimento dellobbiettivo del raddoppio
del numero di fonti energetiche rinnovabili (impiego di energia solare, eolica , idrica ,
geotermica...), che rappresenta una scelta strategica sul lungo periodo e può garantire
una serie di positive ricadute (occupazione, difesa del suolo , indipendenza energetica ,
innovazione tecnologica, esportazioni ). Lobiettivo di riduzione delle emissioni al
2010 appare non solo del tutto compatibile con lo sviluppo economico del nostro paese ma
può contribuire a renderlo più efficiente e ad accelerare il miglioramento della
qualità dei servizi. Resta il problema dei paesi meno industrializzati, Cina India
Messico ecc., che utilizzano tecnologie molto inquinanti con forti emissioni di CO2,
e scarsamente motivati alla limitazione del gas.
In appendice viene presentato il sistema di misurazione della CO2 con la spettrofotometria
I.R.