INTRODUZIONE |
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ANALISI DELLA QUALITA' DELL'ARIA NEL COMPRENSORIO FIORENTINO: considerazioni tratte dagli incontri con i tecnici dell'ARPAT. |
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MOTIVAZIONI | STATO DELL'ARIA IN CITTA' | FORESTA DI VALLOMBROSA |
Da un po di tempo a questa
parte si è cominciato ad analizzare le condizioni dellambiente, perché ciò che è
presente in atmosfera può incidere direttamente sulla vita delluomo. Per molti anni
luomo si è comportato in un modo scorretto nei confronti dellambiente fino a
che, dopo aver commesso non pochi disastri, si è accorto che doveva modificare quel suo
atteggiamento. Inizialmente è importante considerare le FONTI che possono provocare inquinamento,
le più comuni sono: emissioni di veicoli a motore, scarichi civili e industriali,
trattamenti antiparassitari . Le emissioni citate sono responsabili dellinquinamento
delle tre matrici che costituiscono lambiente, in altre parole aria acqua suolo; è
necessario ricordare che gli inquinanti non rimangono sospesi in aria, ma vengono
trascinati dalla pioggia e da altri tipi di precipitazioni sul suolo, nelle acque dei
fiumi, nei mari ecc. inquinando anche le altre due matrici. Da questo ciclo emerge che
colui che ne fa le spese è luomo, l'ambiente intorno a lui e le opere da lui
realizzate come i monumenti.
Quando si tratta il
tema dellinquinamento atmosferico dobbiamo anche considerare le caratteristiche
climatiche della zona, perché ad esempio una periferia industrializzata, che è
costantemente ventilata, presenterà una concentrazione di inquinanti inferiori a quelle
attese, in quanto il vento funziona come agente di dispersione; per lo stesso motivo si
può verificare che una zona di montagna non industrializzata riveli al momento delle
analisi sostanze inquinanti tipiche della città.
Ma quali sono i fattori che permettono o
meno questinquinamento?
Uno di questi è l' INVERSIONE TERMICA, un fenomeno naturale in cui landamento della temperatura
dellaria aumenta con laumentare della quota fino ad una certa altezza dal
suolo dove la temperatura comincia poi a diminuire. La temperatura in condizioni normali
non dovrebbe aumentare con laltitudine ma, al contrario, diminuire.
Laltitudine alla quale la temperatura ricomincia a diminuire si chiama, appunto,
zona di inversione termica.Tale fenomeno si verifica soprattutto nelle ore notturne fino
al primo mattino; può assumere particolare rilevanza dinverno quando
linversione è a circa 200 mt. dal suolo e la sua durata si può prolungare anche
per giorni ( come si è verificato anche a Firenze). Questa situazione rende sfavorevole
la dispersione degli inquinanti perché questi trovano una maggiore pressione che gli
ostacola il deflusso verso lalto e quindi la loro dispersione. Tutto questo provoca
una situazione di alta concentrazione di inquinanti al livello del suolo e di conseguenza
unaria pesante e pericolosa per ha problemi respiratori.Configurazioni a bacino chiuso come quello di Firenze e il
tipo di clima predominante favoriscono la concentrazione di inquinanti.
Un altro fattore che influenza l' inquinamento è dato dalle PRECIPITAZIONI: la pioggia è molto utile in caso di alta
concentrazione di inquinamento perché lava latmosfera; lassenza di questo
fenomeno favorisce laccumulo degli inquinanti e incrementa linversione
termica. Laiuto che danno le precipitazioni alla diminuzione della concentrazione
degli inquinanti è un dato di fatto;
infatti, a Firenze, nellinverno 93/94 , più piovoso del 94/95
e del 95/96, la concentrazione media rilevata di inquinamento atmosferico è stata più
bassa degli anni successivi. Lunico problema è che la pioggia, portandoi via con se
la maggior parte degli inquinanti ( pulviscolo
costituito da metalli insolubili, sostanze organiche, anioni e cationi più o meno
solubili ) e reagendo con essi,
provoca un altro fenomeno di inquinamento: le piogge acide di cui parleremo in seguito.
Anche il VENTO è un fattore determinante
nellinquinamento atmosferico perché la sua presenza favorisce il rimescolamento
dellaria disperdendo così gli inquinanti. Il vento è considerato uno dei parametri
meteorologici più importante perché riesce a disperdere maggiori quantità di inquinanti
e in minor tempo rispetto agli altri fattori suddetti.
Per informarsi un po sulla situazione
dellinquinamento si può cominciare osservando i TABULATI sulla concentrazione di inquinanti
contenuti nelle deposizioni umide rilevata nella provincia di Firenze, in un monitoraggio
che va dal 1987 al 1992. Da questi tabulati emerge la progressiva riduzione di Pb e
solfati, la presenza di cloruri attribuibile anche all'aerosol marino trascinato da
correnti atmosferiche, la presenza di Cadmio e altri metalli di origine prevalente da
traffico veicolare. Si evidenzia anche il fenomeno dell'acidificazione delle deposizioni
umide (PIOGGE ACIDE)
sulla città e in ambienti rurali anche a distanza di decine di chilometri: le emissioni
acide come NOx e SO2 generate da aree industrializzate e urbane salgono in
quota, vengono trasportate a distanza dai venti a prevalente circolazione NW-SE,
arricchendosi di altri inquinanti, e precipitano al suolo con le piogge ad acidità
inferiore al valore di pH 5,6 ( caratteristico di pioggia incontaminata), provocando danni
a manufatti umani e ai vegetali.Per diminuire la concentrazione di inquinanti ed i loro
effetti sull'uomo e sull'ambiente, è necessario intervenire sulle fonti di emissione, sia
nel settore trasporti con lintroduzione delle marmitte catalitiche e di gasoli BTZ,
sia in quello energia con la modifica degli impianti di riscaldamento domestici, con la
progressiva purificazione delle emissioni industriali (in particolare composti organici
volatili) e l'introduzione di combustibili più puliti.
Le ANALISI
compiute dal '92 ad oggi evidenziano interessanti risultati: le polveri totali
sospese e la SO2 si confermano in riduzione e ampiamente nei limiti dei
valori medi e di punta. Il CO presenta diminuzione di episodi gravi, caratteristici in
inverno, e comunque mostra andamento in calo, per il miglioramento del parco veicolare.
L'NO2, inquinante secondario, presenta valori elevati in particolari periodi
invernali,con episodi gravi e diffusi, in stretta relazione con l'aumento delle emissioni,
tanto da essere considerato indicatore di situazione di inquinamento; le concentrazioni
hanno andamento leggermente decrescente, in quanto nonostante l'aggiornamento del parco
veicoli è aumentato il traffico e il numero di veicoli circolanti, in particolare
ciclomotori.
Un altro inquinante che in atmosfera crea qualche problema è lozono O3. E
importante chiarire che lozono presente nellalta atmosfera è indispensabile
in quanto parte integrante dello scudo che ci protegge dai raggi solari, ma in un ambiente
urbano la sua elevata presenza è indice di inquinamento: infatti in presenza di alcune
sostanze (HC e NO2) provoca un ciclo di reazioni indesiderate con formazione di
aggressivi chimici nell'ambiente. Numerosi sono gli episodi acuti che si verificano in
estate. Per il benzene, nel periodo '95/'98, la concentrazione media annuale risulta
elevata nelle zone di grande traffico (11 - 19 mg/m3 rispetto al limite di 10 mg/m3 dal gennaio '99): sembra
comunque in decrescita nel periodo considerato.
L'analisi dello stato dell'aria viene effettuato in continuo tramite una RETE DI RIVELAZIONE costituita da varie
postazioni di rilevamento, secondo indicazioni di legge ubicate in opportune zone della
città e dintorni, collegate tramite linee telefoniche al centro operativo presso il
servizio multizonale di prevenzione ambientale. La rete di rilevazione nella Provincia di
Firenze dal '93 è di proprietà dell'Amministrazione Provinciale, con 11 stazioni di
rilevamento inquinanti e 3 stazioni meteo (rispettivamente 8 e 2 per il Comune di
Firenze). Dal '94 in tre stazioni si monitorizzano anche benzene e benzo(a)pirene
(conformemente al D.M.Amb. 25/11/94). Viene emesso un bollettino giornaliero
contenente i valori medi giornalieri ed orari degli inquinanti, destinato anche alle
Autorità sanitarie. La STRUMENTAZIONE
di monitoraggio automatica, di vario tipo, è costantemente oggetto di calibrazione
e manutenzione per avere la certezza di dati precisi ed attendibili.